
Si mangia per vivere e non si vive per mangiare
La corretta scelta quotidiana di alimenti ed elementi nutritivi permette non solo di sopperire alle esigenze organiche del corpo, a mantenere un adeguato livello di energia per garantire il lavoro, ma può essere d’ausilio per correggere impostazioni fisiche e psichiche distorte.
Quando respiriamo, primo alimento indispensabile alla vita, e ci nutriamo di cibo, innanzitutto ci carichiamo di Luce: ogni frequenza luminosa è contenuta negli alimenti, ogni raggio di luce veicola informazioni sottili: ogni alimento è portatore di una o più pulsazioni e relativi codici.
Introducendo o eliminando temporaneamente uno o più alimenti secondo sequenze vibrazionali, consente alla struttura psicofisica di ritirarsi su informazioni originarie, rielaborando in profondità codici distorti da ereditarietà, consuetudini, abusi, traumi, educazione…
Cibarsi è una scelta, non un meccanismo automatico; porre attenzione al pasto sapendo di compiere un atto sacro aiuta la trasformazione interiore, portando cambiamenti nella nosta vita.
Ogni alimento è composto da svariati elementi naturali; a ciascuno corrisponde una funzione archetipale che, riconosciuta e sostenuta, permette di mutare struttura corporea, atteggiamento mentale e struttura psichica. Dobbiamo sempre tener presente che, sebbene tutto ci appaia in ambiti e schemi distinti, tutto avviene su più livelli interagenti: tutto in noi influenza ed è influenzato, come necessità di esistenza e sviluppo di ogni sistema aperto.
Allergie e intolleranze, sottoineano come la nostra struttura sia estremamente sollecitata
Allergie e intolleranze, sottoLineano come la nostra struttura sia estremamente sollecitata o addirittura si ribelli o difenda da stimoli veicolanti una o più funzione: ad esempio il lattosio, zucchero del latte – appartenente all’archetipo materno – , testimonia il conflitto con l’ambito femminile nel suo aspetto nutriente e accogliente; l’intolleranza al glutine – archetipo saturnino agglomerante e strutturante – e, come limite la celiachia, rappresenta il soffocamento della propria espressione in alcuni ambiti del nostro esistere o la presenza di figure vincolanti.
Nell’ascolto totale del nostro essere possiamo utilizzare qualsiasi alimento come veicolo informativo, sia per scoprire i nostri ambiti di conflitto e quindi di conoscenza di noi stessi, sia per ripristinare lo stato di equilibrio sostenendo la funzione archetipale che attraverso l’alimento stesso sta vivendo in noi.
Paola Cantù