
Ognuno è alla ricerca di benessere
Ognuno è alla ricerca di benessere, sotto varie forme. La richiesta di un mondo più a misura d’uomo, la necessità d’integrazione tra le varie culture, il desiderio di ricontattare spazi aperti e di tuffarsi nella natura, sono il segnale di un bisogno profondo dell’essere umano di ritrovare sè stesso, di ricontattare tutte le sue parti verso un’unità, di sentirsi parte della natura per ricordare il proprio retaggio collocato nella natura stessa: perchè l’uomo la rappresenta interamente in sè.
Possiamo dire che è l’inversione della tendenza di disgregazione che dalla nascita e anche prima, attraverso l’eredità familiare, la cultura, le esperienze e i traumi, il karma individuale, ci ha confusi, spezzettati, frammentati in ruoli, standard, espressioni da mostrare in varie situazioni del nostro quotidiano e ci ha fatto dimenticare che noi siamo Unità.
E questa unità la possiamo ritrovare solo ricontattando la nostra parte più profonda e vera, la parte immortale attraverso la quale ci possiamo finalmente sentire parte di un tutto.
L’esistenza si espande e mostra attraverso molteplici forme proprio partendo da un denomitare comune; così noi, nella nostra espressione individuale, dobbiamo tenere fede alla nostra natura essenziale, esprimerla totalmente rompendo schemi, costizioni, gabbie, specchi deformanti che ci fanno percepire distanti e scollegati del resto perchè rendono difficoltoso il riconoscimento e la comunicazione tra le infinite parti di noi stessi.
Tendiamo allora a vivere in compartimenti stagni, ad evitare situazioni che riteniamo per noi non consone, critichiamo e allontaniamo i nostri simili per incapacità di comprendere quella parte di noi che essi rappresentano.
Ma dalla disgregazione, che porta fobia, timore, ansia, separazione dobbiamo cominciare ad integrare tutti gli aspetti di noi: ogni piano, ogni livello, ogni frequenza manifesta nella materia.
E il sintomo, dal più lieve al più insistente, rappresenta un’indicazione da cui partire per sentire e comprendere quella parte che ha bisogno di essere integrata o modificata perchè la nostra essenza possa esprimersi totalmente. Ogni aspetto di noi è un simbolo, fa fede a un archetipo, o frequenza e la nostra totalità vibra di questo insieme attraverso una sua particolare ed unica pulsazione: la nostra struttura psicofisica deve adeguarvisi completamente. Il sintomo, la “malattia” indica quale archetipo o funzione stà lavorando in noi e come stà cercando di trasformare la materia di cui siamo composti esprimendo la nostra unicità e unità. Sul palcoscenico della nostra vita, il disagio è l’angolo illuminato dalla luce del Cuore: ecco perchè non va spento o soppresso, ma ulteriormente illuminato affinchè possa essere osservato integralmente e armonizzato con l’insieme.
In questo modo ogni nostra parte, i nostri colori, non saranno più frammentati, ma lavoreranno all’unisono partendo dall’informazione al centro di noi, trasformando i limiti in capacità, i disturbi fisici e/o psichici in nuove comprensioni, le difficoltà relazionali in disponibilità trasformativa di noi stessi e quindi del mondo che ci circonda.
Un disturbo non deve intimorire e nemmeno essere soppresso,
ma accolto come un’opportunità di crescita.
Il sintomo contiene già in sè la soluzione.
Importante è darsi tempo per l’ascolto,
osservarsi con sincerità,
chiedere aiuto.
Paola Cantù
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