
Seminare è un gesto creativo
Seminare è un gesto creativo: il seme è la fine di un processo di sviluppo che contiene in sè una nuova vita, la rinascita nella trasformazione.
Il terreno, la Madre, che accoglie il Proposito del Progetto, il seme, lo nutre e lo radica in sè come promessa di risveglio a Nuova Vita.
Seminare è un dono di sè nella creazione della vita che in noi agisce.
Il nostro giardino interiore rappresenta la semina che ciclicamente, come la natura, attiviamo anche se incoscientemente: l’attenzione alle piccole cose quotidiane, agli eventi, agli incontri, alle piccole o grandi gioie, alle vite e alle conquiste che la vita ci offre nel cammino, indica cosa cresce e cosa deve essere estirpato: ogni seme, talea o innesto deve essere scelto con cura, ad ognuno va un’attenzione particolare e un tempo d’azione peculiare; nulla deve avvenire per caso.
L’interno si esprime all’esterno: il Padre ordina, la Madre esprime; due atti amorosi concomitanti che producono frutti di ogni specie se diamo loro attenzione ed energia.
Noi siamo il terreno che deve essere dissodato e pulito da erbacce infestanti, a volte anche bonificato, arato, concimato; la scelta dei semi è la nostra capacità discriminatoria sotto la luce del Cuore che indica la direzione; l’acqua che irriga è la Fonte inesauribile dello zampillio spirituale.
Osserva sinceramente la tua vita e sai cosa e quando tagliare, potare, innestare e raccogliere.
UN ESERCIZIO
Un buon esercizio di ascolto e agire è la semina pratica di semi, la loro cura nella crescita, la giusta raccolta e il cibarsi del nostro lavoro: come abbiamo detto l’interno si esprime attraverso l’esterno, ogni atto di questo lavoro esteriore, conduce l’attività del mondo interiore.
La scelta dei semi: le nostre scelte di vita; il tempo che dedichiamo loro: il tempo che dedichiamo alla nostra vita interiore; la cura e l’attenzione: le cure che sappiamo dare a noi stessi; l’innaffiare è l’attingere alla Fonte Inesauribile per il nostro stesso nutrimento; l’attesa della germinazione e della crescita è coltivare la pazienza; il raccolto: raccogliere i frutti del giusto lavoro; il cibarsene è fare Comunione con la Vita che si sviluppa con noi.
Spesso perdiamo di vista la semplicità che ogni giorno si apre davanti a noi; spesso dimentichiamo i ritmi fondamentali della vita e dei suoi cicli e ci perdiamo perchè perdiamo il senso dell’orientamento interiore; spesso ci dimentichiamo di noi stessi; spesso non sappiamo accogliere gli eventi perchè non riconosciamo che la guida della vita non è nelle nostre mani, ma è nell’essenza delle cose.
Riappropriarsi dei piccoli gesti, rallentare, donarsi tempo è crescere sempre più in armonia nel non-tempo. L’amore è paziente e rende liberi: nutre e fa crescere rigogliosi se gli si lascia il campo su cui operare.
Paola Cantù
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