
La malattia è uno stato d’equilibrio individuale
La malattia è uno stato d’equilibrio individuale che permette alla persona di gestire il suo vivere mediando le sue difficoltà a più livelli, è una fase di adattamento, un momento flessibile in cui la salute si ridisegna verso una nuova armonia: ogni parte di noi è viva e comunica il suo stato di salute, anche attraverso ciò che noi definiamo “malattia”; ogni organo ha una sua funzione fisiologica che sottende a qualità individuali necessarie per una vita armonica e di benessere.
Ciò che viene definito “malattia” o “handicap”, non sono che visioni e gestioni differenti di vita: trovare la chiave di lettura è migliorare la vita di chi ne è portatore, della famiglia, della società e sopratutto è risolvere ciò che il disagio comunica a livello generale, olistico, globale.
Annullare i sintomo, o eliminare la parte fisica e psichica che manifesta il disturbo non elimina la causa, la sua essenza, la dinamica ancestrale ed ereditaria del dramma umano.
Accogliere l’imperfezione è vivere in modo perfetto.
Ogni attimo è utile e fondamentale per noi stessi
Riuscire a cogliere le differenze espressive, sminuire le catalogazioni e i preconcetti, i parametri che ci vogliono statici e stabili in una stabilità che è morte creativa ed espressiva, permette ad ognuno di viversi in ogni istante cogliendo il proprio individuale senso di esistere in ogni momento di pienezza energetica e in ogni momento di fragilità e debolezza, poichè tutti i nostri momenti sono fonte di vita se li sappiamo sentire per quello che sono, senza giudizio, senza critica, senza senso di colpa, ma con consapevolezza; ciò permette di leggerne il senso, anche il più drammatico, senza eccessivo coinvolgimento, ma con serena accoglienza e volontà di vita.
Ogni attimo è utile e fondamentale per noi stessi, e lo è per tutti coloro che ne comprendono l’importanza.
Nat. Paola Cantù
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