
La descrizione di mudra recita: “gesto simbolico delle mani che in varie religioni viene usato per ottenere benefici sul piano fisico, energetico e/o spirituale. I mudra sono utilizzati nella pratica yoga come completamento di alcune posizioni durante le fasi meditative”.
Ma un mudra è un gesto ispirato.
Canalizza energie, le esprime e le conduce. Tutto il nostro corpo è un mudra materializzato. Dobbiamo sempre tenerlo presente, ogni istante della nostra vita.
Coi nostri gesti, col nostro portamento, incedere, spostare, indicare…veicoliamo energie che trasformano noi stessi e il mondo circostante: è evidente la differenza tra un gesto brusco, irritato e una delicata movenza. Si percepisce subito la presenza tensiva di una rigidità posturale e la morbidezza di un corpo elastico ed equilibrato.
I nostri gesti mutano il mondo
Oltre ad esprimere la nostra interiorità e stato d’animo, i nostri stessi gesti e atteggiamenti mutano il nostro modo di esistere, percepire e affrontare il mondo.
Una stazione eretta dal portamento sicuro, dona regalità al quotidiano, porta sicurezza al nostro agire; di contro una schiena incurvata sollecita la chiusura e amplifica i sentimenti depressi. Un viso rilassato e sorridente attira la simpatia della vita e la sua soavità; un viso duro e rigoroso, il rigore e la rigidità di ciò che attornia. Una mano morbida e carezzevole, amplifica e sollecita il contatto; una mano fredda e umida lo riduce.
I gesti conducono le energie
Ogni nostro gesto dovrebbe nascere spontaneamente, ispirato dalle profondità; nulla deve essere calcolato, avere un fine, ma seguire le istanze dell’istante, donando forza alle nostre attività. Ogni gesto che nasce dal Cuore, veicolando le energie che ci abitano, dona carica inesauribile perché non consuma ma semplicemente conduce. Nulla si oppone, ma tutto sostiene; nulla viene escluso, ma tutta la vita è in quell’istante in quel gesto; è La Non-Azione.
Far agire il Sacro che ci abita
Dobbiamo iniziare a sentire il sacro che ci abita, lasciarlo agire a partire dai piccoli gesti quotidiani, spesso purtroppo automatici, fino alle grandi imprese. Dobbiamo uscire dalla standardizzazione di atteggiamenti e posture studiate, di esercizi potenziatori e strutturanti, di dinamiche calcolate e manipolanti per permettere alla nostra essenza di prendere sempre più possesso dei nostri atti: l’essenza deve diventare l’atto stesso. Il non-conosciuto deve iniziare ad abitare i nostri movimenti; così scopriamo e inventiamo un nuovo modo di viverci, spontanei e innocenti.
Veicolare la Forza
Troviamo così libertà d’azione, leggerezza nelle decisioni, grande energia per affrontare gli eventi; il corpo diventa il ricettacolo e il veicolo di grande forza e intenzione; sostiene i carichi perché sono quelli corretti e giusti per noi; contattiamo correttamente le intenzioni altrui e non ci facciamo ingannare dalle apparenze.
Ogni gesto è un mudra se lo riconosci come divino.
ESERCIZIO di apetura al movimento interiore
- Cammina liberamente per qualche minuto sciogliendo il corpo con gesti casuali e respiro completo e libero
- Fermati in uno spazio che possa accogliere i tuoi movimenti senza pericolo
- Staziona eretto; piedi leggermente distanziati; ginocchia morbide leggermente piegate
- Concentrati sul respiro, ampio e leggero
- Dolcemente comincia a muoverti sul respiro, evitando di pensare al gesto; non controllare il movimento o condizionare con gesti conosciuti
- Fermati per qualche istante
- Quando senti di doverti muovere nuovamente, agisci senza controllo; quando il movimento si arresta, staziona per qualche istante in quella posizione e sentiti; cosa ti dice quella posizione in cui ti trovi? Come ti fa sentire?
- Rilascia il corpo; segnati su un quaderno le impressioni
- pratica ogni giorno: ti accorgerai che il corpo impara presto a lasciarsi agire se glielo permetti
Paola Cantù