
Un evento non è mai identico a sé stesso perché noi siamo sempre diversi: due eventi apparentemente simili, sono essenzialmente differenti a causa del loro senso intrinseco; due eventi apparentemente discordanti, possono condurre un senso comune di rivelazione. L’apparente contraddizione è sostenuta dalle possibilità e dalle molteplici trasformazioni che vivono e possono svelarsi attraverso di ogni evento, ogni stato d’essere: un mal di testa non è mai il solito mal di testa, una discussione non è mai la medesima discussione, un lavoro non è mai lo stesso lavoro di ogni giorno.
Fondamentale è coglierne il senso sottostante, il messaggio di potenziale rinnovamento.
Presenza di sé
Importante è l’ascolto e la presenza di sé perché il senso profondo si riveli istantaneamente nella totalità.Questo perché i vari significati
“non possono opporsi e annullarsi a vicenda, ma devono al contrario armonizzarsi e completarsi come parti di un tutto, come elementi costitutivi di un’unica sintesi”. *
E la sintesi siamo noi nella nostra totalità, l’insieme omogeneo e collaborativo di Personalità e Monade, tra Materia e Spirito, tra le vari componenti del nostro essere su ogni livello di manifestazione visibile e invisibile.
Il senso profondo deve essere codificato, tradotto, in molteplici modi e sequenze dall’aspetto più simbolico ed esoterico, a quello più pratico di immediatezza concreta, come applicazione di cambiamento nella vita quotidiana.
Ascolto dei segni
Vivere è essenzialmente restare in ascolto dei segni che la vita ci pone di fronte, attraverso le varie esperienze di noi stessi che siamo in quell’ istante, in quell’evento, in quella manifestazione psicofisica: la mancanza di attenzione replica il senso sottostante fino a che non viene trasmutato; replica perché il meccanismo sottostante tende a riprodursi, ripete perché codici di ricorrenza non sono stati rivelati e trasmutati, corretti in una nuova disposizione, dalla profondità della nostra struttura.
Essere attivamente partecipi
E’ necessario essere attivamente partecipi e consapevoli: solo noi possiamo mutare noi stessi, solo noi possiamo rendere attiva e reale le nostra trasformazione; solo noi possiamo rivelare la nostra vita; solo noi possiamo portare gioia e salute a noi stessi.
Se ci osserviamo sinceramente cogliamo alcuni atteggiamenti ripetitivi, dinamiche relazionali che, nonostante non ci piacciano, non possiamo fare a meno di manifestare; così con le sintomatologie psicofisiche: organi e sistemi che ciclicamente mostrano disagio, sintomi organici o emotivi che nonostante “cure” si ripresentano o diventano cronici, pensieri più o meno vaganti che occupano le notti e i momenti di potenziale relax. Se entriamo in queste dinamiche, se affondiamo e ci facciamo accogliere senza timore, “sentiamo” il senso profondo di quella particolare dinamica, percepiamo un messaggio ben preciso che non possiamo, non dobbiamo ignorare. E allora il cambiamento si svela, il cammino verso un nuovo mondo si manifesta.
Noi stessi siamo il cambiamento
Il senso si rivela attraverso innumerevoli modi: un sogno molto vivido, un ricordo o memoria familiare, una frase colta all’improvviso da un passante, un’emozione espressa durante un film, un brivido corrispondente a una sequenza di note,una frase che esprimiamo spontaneamente soprappensiero, una commozione che porta a galla un evento passato…Nulla è realmente passato, ma vive qui ora solo apparentemente modificato e influenza le nostre scelte, i nostri pensieri, la nostra materia.
Se porgiamo attenzione, la via del cambiamento è già aperta davanti a noi; noi siamola nostra stessa ispirazione,noi stessi siamo il cambiamento, ogni possibilità è potenzialmente attiva: un intento mantenuto costante,un lavoro di ascolto e osservazione della nostra modalità di approccio al quotidiano, l’utilizzo di elementi naturali che sostengano tutto il nostro sistema nella trasformazione, a livello organico e simbolico, esercizio fisico moderato da una buona respirazione per scaricare tensioni e “muoversi” dal solito conosciuto, aiuta nell’unico vero lavoro: quello su noi stessi che ci sveliamo a nuova vita, che guariamo le nostro ferite, che rinasciamo rinnovati quotidianamente oltre le apparenti consuetudini.
La vita è semplice
Ci accorgiamo allora, che il corpo reagisce meglio ai sussulti della vita, abbiamo più energia, dormiamo meglio, abbiamo nuove idee ed entusiasmi, nuovi incontri o nuovi amori ci portano in nuovi luoghi…usciamo da ciò che era standardizzato e automatico e iniziamo a renderci conto che la vita è nelle piccole cose; sveliamo il nostro quotidiano che ci rappresenta in semplicità e in semplicità siamo in grado di affrontare le evenienze del vissuto.
La nostra vita svelata siamo noi nella semplicità.
Paola Cantù
* R. Guénon “L’esoterismo di Dante”- Cap. I “Significato apparente e significato nascosto”