
Così come è costituito, il cervello funziona verso una direzione: memoria, esperienza, conoscenza. Ha funzionato il più possibile in quell’area e la maggior parte della gente ne è soddisfatta. E hanno attribuito alla conoscenza un’importanza suprema.
L’intero movimento è ordinato allo stesso modo e sulla linea di questo schema io posso modificare, adeguare, rinnovare un po’ più o un po’ meno; ci siamo affidati all’ambiente, alla società e alle varie discipline perché ci cambiassero, ma queste volgono tutte nella medesima direzione. A meno che non avvenga un mutamento dentro la mia mente, dentro il mio cervello posso pensare di essere cambiato, ma è un cambiamento superficiale, non un cambiamento nel profondo.
Per millenni il cervello è stato inquadrato in uno schema: non si tratta più di cosa IO debba cambiare.
E’ imperativo che IO cambi.
Esiste una funzione cerebrale che non è il risultato di una conoscenza progressiva; non passa attraverso alcun esercizio di volontà. Una funzione che agisce senza alcun riferimento al contenuto, alla coscienza.
Me se si ammette che una funzione cerebrale, non ancora attivata nei più, non dipendente dalla coscienza ma che ha la potenzialità di mutare il cervello stesso e le sue capacità, allora dobbiamo ammettere che Dio è in noi, che in noi vive qualcosa di Superumano: qualcosa al di là dei contenuti che opererà su di essi, loro malgrado, mettendo a nudo tutti gli imbrogli della mente egoica.
L’amore e la pace e l’odio e violenza sono indipendenti: dove c’è odio e violenza non può esistere amore e questo non può nulla contro l’odio; sono mondi indipendenti. Così come buio e luce non possono coesistere. Così l’oscurità del pensiero non può agire sulla parte luminosa che opera attraverso intuizioni e illuminazioni, mutando l’intera struttura. Quando la struttura è illuminata, muta senza la comprensione del pensiero; il pensiero non c’è più:
l’insight è un’energia che illumina l’attività del cervello e in quest’illuminazione
il cervello stesso comincia ad agire in modo diverso.
Il processo materiale agisce nell’ignoranza spirituale, nell’oscurità. Luce ed oscurità non possono coesistere, ma l’esistenza della luce cambia il processo dell’oscurità, disperdendo l’ignoranza. Il processo materiale opera nella conoscenza egoica che è ignoranza, nel tempo, nell’oscurità dei contenuti mentali: la luce disperde il contenuto, il pensiero egoico , il centro dell’oscurità che è il sé, la fonte dell’oscurità stessa.
Così ci rendiamo conto di ciò che significa un cambiamento fisico nelle cellule cerebrali: il contenuto che è il centro, una sorta di organizzazione, forma, disposizione delle cellule, viene alterato in qualche modo dal cambiamento illuminante. Nel nostro rapporto con la società, con tutto, questo ha un’enorme importanza, un enorme significato: ma come avviene questo lampo? come avviene questa cosa che non ha causa, quando la mia vita è un’intera causalità?
Il pensiero, l’ego causa separatività, divisione. Il pensiero causa il tempo. In realtà non esiste divisione, si deve abbandonare, frantumare lo schema dell’oscurità, dell’ignoranza creata dal pensiero; si deve entrare nel movimento senza pensiero temporale. Le cellule cerebrali devono pensare in termini di non-tempo uscendo dal conflitto di separazione e di divenire.
Estratto da: J Krishnamurti- D.Bohm “Dove il tempo finisce” (1986 Astrolabio)